Le Chiavi di Enzo Tortorella a Battipaglia per riscoprire le nostre radici
Di Fiore Marro
Caserta 8 dicembre 2018
Si rinnova la Comunitas CDS, ma i punti fermi rimangono saldi, saldi e coerenti come l’autore di questo ottimo lavoro letterario, esponente della prima ora del movimento identitario cui mi onoro di rivestire il ruolo di presidente nazionale.
Vincenzo Tortorella, oggi referente dei Comitati Due Sicilie per la Regione Veneta, ha ricoperto per due mandati il ruolo di consigliere nazionale come referente CDS area Nord nonché presidente sezione Comunicazioni del movimento, un “pezzo da novanta” e non solo per la mole.
Ricerca approfondita, serietà sulla divulgazione di informazioni storiche, voglia di conoscenza e anche e soprattutto continuità, questo libro è il quarto dell’autore.
Un interesse forte per le proprie radici che anche in questo progetto vengono rivelate in maniera scorrevole, comprensibile, scritto con il tatto di chi sa di rivolgersi sia all’accademico che al lettore comune.
Personalmente l’invito a presiedere alla conferenza per parlare de Le Chiavi, come relatore, mi onora e mi vedrà presente, in prima linea, per amicizia certo, ma anche perché il ricercatore Vincenzo Tortorella lo merita, perché raccontare l’identità di un popolo è importante, perché illustrare, come in questo caso, dove si racconta che la nostra Storia non è iniziata durante il periodo borbonico ma molto tempo prima e perché siamo ancora sempre di più convinti che questa è la strada.
Non c’è comunità in questo Paese che non possa vantare un trascorso storico: la necessità di affondare le proprie radici nelle nebbie del tempo è essenziale per la creazione di quel legame di identità proprio di un gruppo sociale.
A volte però queste radici vengono coperte da nebbie create ad arte per indurre un percorso alternativo degli eventi, in altri invece le nebbie calano per la sola noncuranza delle scelte sociali.
È invece necessario che ogni membro di una comunità conosca il passato della sua terra, glorioso o miserevole che sia, è importante capire anche il come questo passato si è integrato con la storia delle comunità vicine e di come tutte queste realtà abbiano contribuito a creare il Paese così come oggi lo vediamo.
Queste analisi infine serviranno affinché non si commettano più gli stessi errori e che i fantasmi del passato non turbino i sonni delle future generazioni.
Ed è su questi presupposti che Vincenzo Tortorella ha inteso scrivere Le Chiavi, un racconto delle vicende dell’allora villaggio e castello di Battipaglia durante il periodo che vide profondi sconvolgimenti a livello europeo negli intrecci politici e militari tra la morte dell’imperatore Enrico IV e l’avvento di Carlo I d’Angiò in quello che fu il Principato di Salerno.
Le vicende che la piccola comunità tuscianense ha vissuto però hanno subito nel corso degli anni una notevole attenuazione nella memoria delle nuove generazioni e il libro ha nel suo intento quello di rinvigorirne i ricordi proprio per rafforzare quell’idea di comunità.
Dire di più toglierebbe il gusto di leggere le pagine della storia battipagliese, e, come ha detto una mia amica che ha avuto il piacere di leggerlo in anteprima, di sognare cavalieri, spade, fiamme e assedi al limite del fantasy, ma quella che narra Tortorella è storia.
Il mio invito a tutti voi di esserci perché si scoprirà una nuova, bella e profonda pagina di storia identitaria.
1 Comment
Oggi moriva a Roma il nostro grande duosiciliano Giordano Bruno, detto il Nolano, per le sue idee.
Il fatto che la Chiesa di Roma lo mise al rogo in Piazza dimostra che le idee, specie se nuove , portano il vecchio sistema a dibattersi ferocemente.
Riposa in pace mio grande compaesano!