Il TAi??ccaro A? un bastone tipico delle scuole di combattimento napoletane e veniva ricavato usando una ramo di legno duro, lungo circa 70 centimetri. La forma e le dimensioni sono simili a quelle di un randello e ricorda anche il bastone da combattimento irlandese. Per quanto riguarda il significato, ci sono due possibili interpretazioni: secondo alcuni, TAi??ccaro farebbe riferimento alle tacche che venivano incise sul bastone, ogni volta chequesto veniva utilizzato per punire qualcuno che avesse mancato di rispetto alla persona sbagliata, o che avesse fatto comunque qualcosa di sbagliato nella societAi?? (anche se credo che tali tacche indicassero spesso altrettante teste spappolate). Altri suggeriscono invece che il termine provenga dal gotico strakkan (essere steso), viste le ai???propensioniai??? del bastone napoletano.
‘O TACCARIELLO E ‘O STACCO
Dal bastone napoletano derivano vari altri tipi di randelli, fra cui vale la pena di ricordare: il Taccariello, ricavato da un ramo piA? piccolo e piA? flessibile e utilizzato principalmente nel ai???maza e ai???o pivezo, un gioco in cui si doveva colpire un piccolo pezzo di legno appoggiato a terra, per poi farlo saltare in aria e colpirlo di nuovo per lanciarlo il piA? lontano possibile (vi ricorda qualcosa?); lo Stacco, che era nullai??i??altro che un TAi??ccaro con unai??i??estremitAi?? particolarmente grossa e piena di chiodi, una sorta di mazza ferrata insomma; infine lo Straccariello, un bastone piA? piccolo del TAi??ccaro e che veniva per lo piA? utilizzato dalle contadine come arma di difesa.
‘A VARRA
Vi era poi un altro bastone, diverso dal TAi??ccaro e con un maneggio differente (un pA? come il dos manos filippino), chiamato Varra. Lai??i??arma era lunga un metro e sessanta e aveva un diametro di 4-5 centimetri. Una delle estremitAi?? era piA? grande dellai??i??altra e il peso totale variava da 0,8 Kg a 1,4 Kg.
FONTE: Briganti indipendentisti Costa Amalfitana