Una preghiera a Maria Cristina
di Lorenzo Terzi
Caserta, 10 settembre 2022
Fra le carte del re Francesco II, nell’Archivio Borbone, si conservano alcune buste contrassegnate con la denominazione di “Scritture della Segreteria Particolare del re”. La busta 1174 contiene vari fascicoli del biennio 1859-1860 relativi alla pubblica istruzione, ovvero alla corrispondenza fra la Segreteria particolare del sovrano e il Ministero competente.
Un piccolo incartamento comprende due suppliche di Felix Pôtel, “litographe Français”. Con la prima, il mittente invia alla regina Maria Sofia le pagine iniziali – a noi non pervenute – di un libro di preghiere che egli si propone di pubblicare coprendo i costi di tipografia mediante le associazioni. La particolarità dell’operetta, secondo il litografo, starebbe nel fatto che le immagini a colori erano stampate “en cromo”.
Quindici giorni dopo, Pôtel reitera la sua richiesta, stavolta rivolgendosi a Francesco II in italiano. Oltre a domandare nuovamente l’onore della dedica, lo scrivente chiede anche il permesso di inserire nel libretto una preghiera indirizzata alla madre del re, Maria Cristina di Savoia.
Non sappiamo se l’opera sia stata poi effettivamente pubblicata, né se Pôtel abbia o meno ottenuto da Maria Sofia il sospirato assenso.
Ma ecco il testo dell’orazione:
Preghiera a Maria Cristina
O Venerabile Maria Cristina di Savoja, Tu che stirpe di magnanimi Re con la soprabbondanza delle opere di misericordia nobilitasti nel Signore l’antica grandezza e mandata fra noi nostra consolatrice, Iddio ci fece grazia speciale di Te contro l’impero della iniquità, e con lo splendore dell’esempio ci avvalorasti al disprezzo delle lusinghe del secolo, impetracene da Lui il più luminoso trionfo; e che adempita in noi la pietà de’ tuoi disegni, l’anima nostra si elevi più libera al Datore della pace e di tutti i beni.