La rete, per nostra fortuna, mette a disposizione di tutti un”enorme quantitAi?? di dati facilmente fruibili, tra di essi, centellinando con accuratezza ho trovato alcuni articoli che descrivono gli avvenimenti che hanno portato al massacro nelle cittadine di Pontelandolfo e Casalduni. E” mia intenzione partire perA? da uno scambio epistolare tra i depitati Massimo D”Azeglio e Carlo Matteucci.
Il giorno 5 Agosto 1861, il D”Azeglio risponde ad una lettera che Mattucci gli ha inviato il 23 Luglio nella quale esprime dubbi sulle resistenze napolitane all”unitAi?? d”Italia. Nella risposta il D”Azeglio scrive all”amico Ai??Eai??i?? notorio che, briganti o non briganti, i Napoletani non ne vogliono sapere di noi e ci vogliono 60 battaglioni, e pare che non bastino, per tenerci quel regno. Forse cai??i??A? stato qualche erroreAi??….. Ai??La questione di tenerci Napoli o di non tenercela mi pare dovrebbe dipendere piA? di tutto dai Napoletani, a meno che non si voglia, per comodo di circostanze, ripudiare quei princAi??pi che abbiamo fin qui proclamati…….
Sinora siamo andati avanti dicendo che i governi non eletti dal popolo sono illegittimi e da Napoli abbiamo cacciato il vecchio sovrano per stabilirvi un governo legittimo con il consenso universale…
Tu mi dirai: e i plebisciti?
E il suffragio?
Io non so niente di suffragi.
Ma no che di qua dal Tronto non ci vogliono 60 battaglioni, ma di lAi?? sAi??. Dunque, deve esserci stato qualche errore. Dai??i??altronde, ad altri Italiani che, pur rimanendo Italiani, non vogliono unirsi a noi, non abbiamo il diritto di prenderli ad archibugiateAi??.
Questo scambio epistolare venne pubblicato a sorpresa a Parigi da ai???Le Patrieai??? il giorno 11 Agosto e scatenA? una serie di polemiche in tutti i giornali italiani.
Ma, mentre si scatenava la polemica per le lettere a Torino giunse come una fucilata una notizia dalla colonia meridionale. Il giorno 10 su ai???La Stampaai??? a caratteri cubitali compariva il seguente titolo ai???MASSACRO A CASALDUNIai??? e nel corpo dell”articolo ai???41 soldati del 36 IS Reggimento di fanteria, comandati dal tenente livornese Cesare Augusto Bracci, sabato 10 agosto 1861 sono massacrati a Pontelandolfo, provincia di Benevento, da civili ed ex soldati borbonici, guidati da Cesare Giordanoai???…..ai??? A Pontelandolfo e nel vicino paese di Casalduni ha fatto issare la bandiera borbonica. Saputa la notizia, il governatore di Campobasso Giuseppe Belli invia sul posto Bracci, 40 soldati e 4 carabinieri. Giungono a destinazione a mezzogiorno. inalberano bandiera bianca, quale segno di pace. Ma uno dei soldati A? subito ucciso da una fucilata.
Bracci sente che il paese insorge contro di loro.
Tenta allora di ripiegare.
Ma, fatti due chilometri, A? circondato da altri insorti, provenienti da Casalduni. Guidati da Angelo Pica, si uniscono a quelli di Pontelandolfo. Sono centinaia, con donne e bambini. Attaccano i soldati. Cinque cadono. Gli altri sono fatti prigionieri, compreso Bracci. Vengono portati a Casalduni. Alle 22 A? deciso: saranno uccisi. Ad alcuni sparano. Altri li mutilano. Bracci A? lapidato. Alle 24 i rantolanti vengono finiti a mazzate. In tre fuggono.ai???.
Il giorno dopo sullo stesso giornale compare un”articolo con un titolo eloquente ai???VENDICATE I CADUTIai??? e poi continuava nello stesso tono ai???Massacrati a Casalduni i 41 soldati sabaudi del tenente Bracci, domenica 11 agosto 1861 Cosimo Giordano ed Angelo Pica, capi degli insorti filo borbonici autori dellai??i??eccidio, rientrano a Pontelandolfo. Vogliono concertare il da farsi con Filippo Tommaselli, un altro capo di armati, che si definisce generale borbonico.
Dopo la strage prevedono rappresaglie dalle autoritAi?? italiane. La notizia del massacro di Casalduni A? giunta a San Lupo, paese a 10 chilometri da Pontelandolfo. Qui sono di presidio 200 guardie nazionali, comandate da Achille Jacobelli.
Eai??i?? un ex tenente colonnello borbonico, che ha poi scelto il tricolore italiano. Mobilita i suoi uomini per marciare su Casalduni. Ma le strade sono presidiate dai nemici. Jacobelli non vuole rischiare unai??i??imboscata. Scrive al generale Cialdini, per chiedere rinforzi.ai???. La lettera del Jacobelli A? un chiaro invito a nozze per il macellaio modenese: Ai??Eccellenza, soldati tra i piA? valorosi figli dai??i??Italia, furono trucidati in Pontelandolfo. Arrivati sul luogo, vennero tenuti a bada dai cittadini fino al sopraggiungere dei briganti. Giunti costoro, i soldati avevano subito attaccato, ma il popolo tutto accorse costringendoli a fuggire.
Inseguiti si difesero strenuamente, sempre combattendo, fino a ritirarsi nellai??i??abitato di Casalduni ove si arresero e passati per le armi. Invoco la magnanimitAi?? di sua eccellenza affinchAi?? i due paesi citati soffrano un tremendo castigo che sia dai??i??esempio alle altre popolazioni del SudAi??. Il resto della storia lo conosciamo tutti, la ferocia e la crudeltAi?? degli eventi che seguirono sono restate per sempre impressi nella memoria delle nostre genti.