Un nuovo Congresso, il VI, ma sembra ieri, Comitati Due Sicilie a Caserta 13 e 14 ottobre 2018
di Fiore Marro
Caserta 26 ottobre 2018
La Storia siamo noi, nessuno si senta escluso!
In questi anni di lotta identitaria ciò che ho riscontrato su tante altre cose è di certo la visione che ora le persone hanno di noi, è cambiata la gente, cambiata la considerazione di media e di altri settori, da quello politico a quello dell’informazione. Cambiato perché le nostre manifestazioni ( vedi Carditello, Mongiana, Fenestrelle e Pontelandolfo) sono diventate istituzionali.
Diciamo che la nostra idea delicata si è materializzata, rimanendo comunque un sogno.
CDS ha fatto diventare militante chi aveva bisogno di avere altri “compagni di viaggio” al suo fianco.
Un crescendo rossiniano!
Tutto è dovuto a quella che fu una sorta di sfida, perché all’epoca litigammo con i Neoborbonici, oggi siamo amici fraterni con loro. Assieme ai Neoborbonici possiamo dire che siamo una voce importante del cosmo borboniano. Tra l’altro con De Crescenzo da anni, in sinergia, facciamo Gaeta e Civitella assieme, che rimangono i momenti più importanti per chi si sente borbonico e per chi si riconosce sotto la bandiera gigliata.
C’è tanta gente che ha contribuito alla nostra crescita, qualcuno “resiste” ancora, altri hanno mollato, è fisiologico che accada questo, ma mi sta a cuore ricordare chi non c’è più ed è stato basilare per la nostra crescita, per essere arrivati fino a qui, da Don Massimo Cuofano, al colonnello Ilario Simonetta, dalla carissima Ursula Riccio al mio amico fraterno Nicola D’Auria, all’indimenticabile Angelo di Carditello Tommaso Cestrone, a Davide Di Maio, Mario Moccia, tutti che ora da lassù ci guardano di sicuro con occhio fraterno e benevolo.
Ancora, non mi stancherò mai di sottolinearlo, la nostra nascita e la nostra scalata la dobbiamo ai nostri esuli, al nord abbiamo vantato da sempre la colonna più agguerrita e folta, dal nord nel 2007 partì l’idea di creare CDS.
La consapevolezza degli uomini del sud di stanza al nord, cresce di pari passo con la tranquillità economica, che con il loro lavoro raggiungono, quando ci mettono in condizioni di lavorare, siamo sempre i migliori, questa condizione socio-economica ha fatto si che la nostra gente ha potuto, nei momenti di pausa, dedicarsi anche con più tempo, alla riscoperta storica e riscatto del territorio. I fratelli emigrati sono basilari per i CDS. Ancora di più possono esserlo quelli che vivono all’estero, oltreoceano abbiamo un riferimento, negli USA, che è diventato nel tempo, riferimento per noi e per i Compatrioti americani, Charles Sant’Elia. Ma non dimentichiamo Paolo Fiore in Brasile, e Fernanda Gianfrancesco e Mattia Orciuoli nel Regno Unito. Naturalmente questo è un sunto di ciò che è accaduto in questi anni, non certo un documento di resa o di istanza di crediti al nostro popolo, non è finita ancora la nostra lotta, siamo agli albori, perché il lavoro di ricostruzione è ancora lungo, perché noi siamo coloro i quali devono occuparsi di “riannodare i fili”, nonostante le difficoltà economiche, nonostante il continuo stillicidio intestino, nonostante gli anni che inesorabilmente passano anagraficamente e fisicamente.
Ma noi siamo il futuro a colori di questo mondo grigio e siamo la speranza non solo per le Due Sicilie ma per un intero mondo, quello che ha bisogno di valori oramai persi e che rimangono punti fermi, fissi, indelebili, incrollabili nel cuore e nella mente di chi si sente Cidiessino.
Forza e onore