Formia 1 dicembre 2015
L’idea di “made in Sud” (non mi riferisco al programma televisivo ma a ciA? che viene prodotto nelle nostre terre) ha da qualche anno preso piede con l’acquisto di prodotti a km 0. Ma quest’idea dovrebbe estendersi a tutti campi possibili della nostra vita e della nostra economia cosAi?? da creare in concreto, un modo di essere e di pensare che ci contaddistigua, di cui essere consapevoli e di cui andare fieri. Ora oltre ai prodotti alimentari made in Sud, nasce proprio qui, nelle nostre terre del Sud. E’ unAi??nuovo modello di businessAi??che mira a sfruttare in senso costruttivo il nostro patrimonio culturale e ambientale e si fonda su unai??i??idea di partecipazione dei cittadini a quella che viene definita una ai???economia di comunitAi??ai???. L’idea A? stata lanciata da alcuniAi??20-30-40enni colti, dinamici e capaci di ripensare in modo innovativo il territorio in cui hanno scelto di vivere e di operare con una forte dose di fiducia nel futuro. Viene definitaAi??Social InnovationAi??e ad essa A? dedicato il libroAi??Sud InnovationAi??diAi??Stefano ConsiglioAi??eAi??Agostino Riitano,Ai??appena uscito per Franco Angeli Editore (208 pp. ai??i?? 27 eu).
Nel volume vengono presentate alcune realtAi?? dellai??i??Italia meridionale i cui protagonisti hanno agito proprio nel senso del recupero del patrimonio artistico e ambientale del territorio, facendone una fonte di attivitAi?? economica. E proprio in merito allai??i??importanza e al valore di tale patrimonio, nel testo viene messo in evidenza comeAi??i beni culturali del Meridione rappresentino il 30% dei 49 siti Unesco italianiAi??e come il Mezzogiorno possegga ancheAi??un notevole patrimonio naturale: su 24 parchi nazionali, ben 14 si trovano nel Sud del Paese, e in termini di dimensioni, si trova qui il 72,1% dellai??i??intera superficie dei parchi nazionali italiani.
Secondo gli autori, da questi dati A? possibile ri-partire con un occhio attento allai??i??Unione Europea nellai??i??ambito della quale, come nel resto del mondo, si stanno predisponendo finanziamenti per imprese sociali: il programma di ricercaAi??Horizon 2020, ad esempio, stanzierAi?? miliardi di euro mentre in paesi come lai??i??Inghilterra vi sono esperienze positive comeAi??Nesta, una grande charity che sostiene idee di valore.
Il fenomeno acquista ancor piA? interesse se si tiene conto della sconfortante situazione generale in cui versa il patrimonio culturale e ambientale italiano, a rischio per scarsitAi?? di risorse e crisi economica. In un quadro del genereAi?? non possono quindi non salutarsi con entusiasmo iniziative promosse da cittadini appassionati e competenti che stanno ri-funzionalizzando siti, luoghi, saperi e tradizioni, riorganizzando le relazioni comunitarie e il lavoro.
Il volume, avviando una riflessione sullai??i??innovazione sociale applicata alla gestione del patrimonio culturale, ha scelto di restringere il campo di osservazione sulla realtAi?? meridionale e mediterranea, dove il desiderio di appartenere ai luoghi culturali e naturali della propria terra sta infondendo nelle comunitAi?? locali amor proprio e coraggio. Via via che si accresce la coscienza ecologica e si afferma la necessitAi?? di essere autori di cultura, la terra A? riconquistata non solo in termini agricoli e produttivi, ma mentali e creativi. Restituendo diritto di cittadinanza ai propri luoghi, creando per essi nuove forme di condivisione, la societAi?? meridionale scopre che A? possibile produrre non solo per il mercato, bensAi?? per unai??i??economia locale di equilibrio.
Fonte:http://www.famedisud.it/social-innovation-viene-dal-sud-il-modello-di-business-che-unisce-economia-cultura-e-ambiente/
Redazione FdS