I Comitati delle Due Sicilie dovranno diventare il Movimento di denuncia dei mali che attanagliano le nostre Terre e si dovranno fare promotori, a livello nazionale, di un programma politico tendente al riconoscimento di una forte autonomia per le nostre Due Sicilie
Dallai??i??indagine campionaria dellai??i??Istat relativa a reddito e condizioni di vita risulta che la metAi?? delle famiglie italiane ha guadagnato, nel 2005, meno di ai??i?? 22.460, vale a dire circa ai??i?? 1.872 al mese.
I risultati di questa indagine hanno inoltre confermato lai??i??esistenza del solito, profondo divario territoriale: infatti, il reddito mediano delle famiglie che vivono nel Sud e nelle Isole A? pari al 70% di quello delle famiglie residenti al Nord.
Le province autonome di Trento e Bolzano presentano i redditi piA? elevati (piA? di ai??i?? 27mila) mentre il reddito mediano familiare piA? basso A? risultato essere quello della Sicilia (ai??i?? 16.658).
Inoltre, come ben noto, il reddito A? distribuito, sul territorio italiano, in modo assolutamente diseguale: il 38,1% delle famiglie residenti nel Sud appartiene al quinto dei redditi piA? bassi (questa percentuale, invece, nel Nord A? pari al 10,9%).
Infine, un disagio marcato si riscontra nelle Regioni del Sud e delle Isole dove un quarto delle famiglie ha affermato di arrivare alla fine del mese con estrema difficoltAi??.
Qual A? la strategia per uscire definitivamente fuori da questa situazione che si protrae da 148 anni?r
La risposta, a mio parere, A?:
nellai??i??ambito dei dettami Costituzionali, richiedere allo Stato italiano una forte autonomia che consenta alle Regioni Duosiciliane, fuse nella MACROREGIONE ai???DUE SICILIEai???, di poter decidere del loro futuro secondo i propri specifici interessi e la propria vocazione economica.
Infatti le Due Sicilie, una volta rese piA? autonome, potrebbero, per esempio, ancorarsi al contesto evolutivo dellai??i??area Euro-Mediterraneo; il Sud e la Sicilia potrebbero essere, pertanto, la piattaforma naturale che potrebbe intercettare quote assai rilevanti dei crescenti flussi di merci, di fonti energetiche, di capitali e di persone che attraversano il Mediterraneo.
Ma per poterlo fare dovrebbe dotarsi di infrastrutture, servizi e, soprattutto, di condizioni di sicurezza che siano a livello di una missione che A? da ritenersi intercontinentale.
E dove non cai??i??A? sicurezza non potrAi?? mai esserci sviluppo, di questo ne siamo, purtroppo, assolutamente convinti.
La forte autonomia richiesta permetterebbe di porre in essere politiche economiche incentrate sullai??i??attrazione degli investimenti dallai??i??estero.
Per fare ciA?, perA?, bisognerebbe porre rimedio alle diseconomie ed ai mali che affliggono le Due Sicilie, ovvero bisognerebbe:
– reprimere i taglieggiamenti della criminalitAi?? organizzata e sostituire immediatamente il ceto politico e amministrativo colluso con essa
– implementare infrastrutture di trasporto, energetiche e telematiche
– porre in essere un regime fiscale molto meno penalizzante di quello attuale
– ridurre il ginepraio di leggi, regolamenti, norme da conoscere e seguire per intraprendere una qualsivoglia attivitAi?? economica
– facilitare lai??i??accesso al credito bancario che attualmente posiziona il Sud agli ultimi posti tra i Paesi sviluppati
– ridurre i tempi richiesti per avviare una nuova attivitAi?? imprenditoriale
– garantire una migliore offerta di capitale umano qualificato.
Detto ciA? quale potrebbe essere quindi il ruolo dei COMITATI DELLE DUE SICILIE: essi dovranno diventare, a mio parere, il Movimento di denuncia dei mali che attanagliano le nostre Terre e dovranno farsi promotori, a livello nazionale, di un programma politico tendente al riconoscimento di una forte autonomia delle nostre Due Sicilie, pur nellai??i??ambito dei dettami Costituzionali italiani.Gli spazi di manovra ci sono, le Due Sicilie hanno solo bisogno di un Movimento, in futuro Partito politico, che difenda strenuamente gli interessi della nostra Terra.
I COMITATI DELLE DUE SICILIE possono, sempre a mio parere, una volta strutturatisi sul territorio nazionale e soprattutto su quello Duosiciliano, svolgere agevolmente e con competenza e trasparenza questo delicato ruolo per tornare ad essere, come 152 anni fa, uno dei piA? importanti Paesi al mondo per sviluppo industriale.
Luca Longo
Presidente Comitato Due Sicilie- Roma