La serpe si annidava all’interno della stessa corte di Napoli, fu la stessa regina madre a cercare lo scontro nel volere il suo primogenito sul trono e non quello di Ferdinando, avuto con Maria Cristina, alla guida del regno alla morte del grande sovrano.
Il suo corpo non era ancora freddo nello spasmo della morte che ella giAi?? tramava alle spalle di Francesco, e le sue trame avrebbero condotto il regno alla rovina, dividendo e allontanando dal giovane principe la nobiltAi?? napoletana.
Le conseguenze le conosciamo tutti, ecco come si spiega il successo di un manipolo di banditi contro un potente esercito.
Il passo seguente ricorda come avvenne il giuramento al nuovo re a Salerno il giorno successivo alla morte di Ferdinando II.
Comai??i??A? noto, il 22 maggio del 1859, S. M. Ferdinando I I di Borbone venne a morte, dopo penosa malattia, assistilo e curato da insigni medici, tra i quali il nostro conterraneo, il dottor Cristofaro Capone, ufficiale medico di marina. La notizia nella notte stessa fu comunicata per telegrafo a Salerno e, lai??i??indomani, le truppe, che erano qui di guarnigione, cioA? Ai?? i Cacciatori, i Provinciali e la Gendarmeria a piedi e a cavallo, sul marciapiedi alla Marina diedero il giuramento di fedeltAi?? al nuovo Re ; il Comandante della Provincia, Grandel presiedeva in mezzo ai capi della milizia. Ai??
Ai?? Il giuramento fu prestato verso le 13 ore. Cadeva una continua acqueruggiola, ma i curiosi non si allontanavano dal marciapiede, e forniti quasi tutti di ombrella assistettero alla funzione, e quelle ombrella, che si toccavano, facevano un bel vedere, sembrando una colorata testuggine. Si gridA? tre volte dalle milizie e dai paesani circostanti: Viva il Re ! Il Capitano di Gendarmeria Sig. Morcaldi cadde col cavallo e imbrattato di fango si ritirA? alla testa del suo plotone. Un silenzio perfetto era in Salerno; ma tutti segretamente godevano della elezione del Principe ereditario al trono.
Il Principe ereditario Francesco Maria Leopoldo ai 16 gennaio del 1859 compAi?? 23 anni, egli destA? lai??i??affezione sua nei popoli per la ricordanza della madre Cristina, donna caritatevole, morta in odore di santitAi??. Si dice che Francesco si rendesse amministratore della dote materna consistente in 4 milioni, e della rendita benificasse famiglie e luoghi di beneficenza per legati fatti da sua madre Ai??.
Ai??Tutti accettavano di felice augurio la sua ascensione al trono, e tutti se ne sono dimostrati contentissimi, tanto piA? che era corsa voce e in effetti vi era una congiura, alla cui testa era la matrigna, onde far gridare al trono il suo figliuolo, secondogenito del Re, cosa irregolare ed ingiusta per la legge del Regno, e immorale, se vogliamo, tramandosi ciA? mentre il Re era moribondo. Si vuole che nelle Puglie si fosse gridato: Abbasso il Principe ereditario, evviva il secondogenito. Anche in Napoli serpeggiava la congiura; e ieri si voleva fare qualche dimostrazione dalla bassa plebe, anche pel secondo fine della santa fede, cioA? saccheggiare le case; ma chi era al comando, fattosi chiamare il Commissario Campagna, gli fece sentire che se un piccolo tumulto, succedeva, quattro palle avrebbero fatto amicizia col suo cervello Ai??.
Ai?? E niente si verificA? di anormale Ai??.
(Salerno, 23 Maggio 1859, Gaetano Mottola)