IX Edizione di Pontelandolfo: Onore ai ribelli identitari e romantici delle Due Sicilie.
di Fiore Marro
Caserta 21 agosto 2016
Fragneto Monforte l 14 Agosto 1861 ore 7 a .m. Oggetto: Operazione contro i Briganti: Ieri mattina all’alba giustizia fu fatta contro Pontelandolfo e Casalduni. Essi bruciano ancora. Il sergente del 36° Reggimento, il solo salvo dei 40, con noi. Divido oggi le mie truppe in due colonne mobili; l’una da me diretta agirà nella parte Nord ed Est, l’altra sotto gli ordini del maggiore Gorini all’Ovest a Sud di questa Provincia. Il Luogotenente Colonnello Comandante la Colonna: firmato Negri.
Ecco perchè ci siamo e ci saremo sempre, a Pontelandolfo, a Fagnano Castello, a Auletta, a Scurcola Marsicana, a Montefalcione, a Fragneto Monforte, sempre e per sempre, perchè il martirio e la violenza non passi più in silenzio, perchè il ricordo non diventi oblio.
Cosa vuol dire identità, senso di appartenenza? Cosa spinge ad alzarsi presto di mattina, in una assolata giornata agostana, e invece di prendere la strada per la spiaggia più vicina si intraprende un lungo viaggio, verso l’antico contado del Molise, partendo da Tropea come ha fatto Raffaele Miccio, o da Roma come hanno fatto Umberto Perlingieri e Santo Russo, o da Bari come hanno fatto Nestore Spadone e Eleonora Matteo, pur di esserci, non per gloria personale, ma per appunto spirito di servizio, per amore verso ciò che va ricordato, per amore solo per amore.
Finchè ci sarà questo spirito, che si è scorto a Fragneto L’Abate, a due passi dal massacro avvenuto lungo la strada di Fragneto Monforte, ogni raduno, incontro, manifestazione identitaria sarò sempre un bel momento di forte presa di coscienza.
È stato così anche stavolta, in questo caldo 20 agosto, per la nona edizione della Commemorazione dei martiri di Pontelandolfo, attraverso la cortese accoglienza della carissima Vega de Martini, che ha aperto le porte del sua splendida magione, è stato così anche stavolta, quando il sindaco del luogo, Lucio Mucciacciaro ci ha ricevuti e salutati con un discorso molto vicino alle nostre tesi duosiciliane, è stato così attraverso le note della splendida canzone Casalduni e Pontelandolfo interpretata da Enzo Morzillo, chiaramente emozionato, autore del pezzo, artista poliedrico con cui i CDS hanno intrapreso già da quel primo evento datato 2008, una lunga e fraterna collaborazione, è stato così soprattutto quando Erminio de Biase ha raccontato eventi briganteschi avvenuti nei luoghi che stavamo visitando, ma molto di più di una’emozione trasmessa ai presenti, è stata la prova superba del carissimo Angelantonio Aversana, che ha recitato magistralmente il brano più famoso, almeno tra noi borbonici, di Ferdinando Russo : Surdate e Gaeta, un prova quella del bravissimo attore napoletano che ha lasciato nell’aria brividi divini.
Si, non saranno mai dimenticati i nostri Martiri, anche se i luoghi che visiteremo, non saranno sempre gli stessi, ma ovunque c’è stata violenza, repressione, odio e sangue disperso dai nostri Compatrioti, lì ci saremo noi, con i nostri cuori, con i nostri vessilli e con la nostra passione , la stessa che ha spinto il nostro popolo a ribellarsi e a resistere per quasi un decennio.
È stato bello tra l’altro quel presente ripetuto dai più, mentre depositavamo la corona che i CDS Benevento hanno donato, attraverso il rappresentate provinciale Giuseppe Serino, ogni nome dei martiri scandito dinnanzi a quella targa, che riporta i nominativi dei nostri poveri, malcapitati conterranei, quando si imbatteremo nella forza bruta e sanguinaria dei criminali sabaudi, ieri li abbiamo ricordati e sarà così ancora per molto tempo.
L’appartenenza è una cosa di cui si deve andare fieri, il sentirsi parte di un progetto che va oltre i personalismi che spesso insabbiano la strada della lotta di liberazione territoriale, rimane lo scopo principale del nostro sodalizio, che ancora una volta ho avuto modo di apprezzare, per la passione che si fa sfoggio ogni volta che i CDS vengono chiamati in correo.
Un grazie a tutti e soprattutto al vicepresidente nazionale Giuseppe Simonetta, a Rino Cuomo, a Chiara Foti e a quegli amici di Ceppaloni e di Fragneto L’Abate che hanno diviso con noi le splendide sensazioni che la giornata identitaria, dedicata ai martiri di Pontelandolfo e dei tanti, troppi luoghi che il savoia e la sua risma hanno cagionato nelle contrade duosiciliane, un grazie agli amici del Movimento Neoborbonico e a quelli della Gazzetta di Caserta che ci hanno accompagnato anche mediaticamente in questa nostra azione.
Forza e onore.
2 Comments
onore ai caduti
Non abbiamo dimenticato e mai dimenticheremo