<< Fu, perciA?, senza dubbio alcuno, buona politica da parte del Governo delle Due Sicilie mantenere quieti e calmi i cittadini con una politica fiscale oculata e moderata.
I provvedimenti del 1824 e 1825 circa lai??i??aiuto concesso dallo Stato in alcuni rami della produzione con lai??i??imposizione di dazi che ostacolavano o impedivano la concorrenza dei prodotti stranieri sui mercati del Regno, sia di altri strumenti di protezione, come divieti e ostacoli allai??i??esportazione di materie prime che potevano invece essere utilizzate da industrie nazionali, nonchAi?? le facilitazioni e franchigie allai??i??esportazione di materie prime e semi lavorati esteri, premi allai??i??esportazione di prodotti nazionali, dettero notevole impulso ad alcune industrie, quali, ad esempio, quelle della seta in Calabria, le manifatture di lana e di cotone, i cantieri navali, le cartiere, le industrie di colori, di cuoio, di guanti e di cappelli.
Con riferimento al mercato del lavoro fu adottato un protezionismo destinato ad impedire, ridurre e selezionare lai??i??afflusso di immigrati allo scopo di riservare la possibilitAi?? di occupazione alla mono dai??i??opera regnicola e difendere il tenore di vita contro la concorrenza di lavoratori stranieri, disposti ad accettare salari bassi e condizioni di lavoro piA? gravose.Ebbe ancora carattere nettamente protezionista il mercantilismo, sempre al fine di accrescere la potenza economica nazionale. >>
Questo brano A? tratto dal libro di Domenico Capecelatro Gaudioso ai???Ferdinando I di Borbone Re Illuministaai???.
Cai??i??A? da chiedersi, al giorno dai??i??oggi, chi era piA? interessato ad ai???accrescere la potenza economica nazionaleai???, Ferdinando I o lo Stato italiano per quanto ha fatto dal 1861 in poi?
Lo Stato italiano A? stato senzai??i??altro interessato ad accrescere la potenza economica nazionale, il problema A? che, per lo Stato italiano, la Nazione sai??i??intendeva (e sai??i??intende ancora oggi) quel territorio da Roma in suai??i??
Come piA? volte da me ribadito, dobbiamo, come duosiciliani, riprendere il nostro destino nelle nostre mani, puntare sulle nostre eccellenze (agricoltura, turismo, artigianato, industria specializzata, ecc.), sui nostri prodotti realizzati nei nostri stabilimenti con la stessa ottica, se volete protezionistica, perseguita da Ferdinando I di Borbone.
Abbiamo ingegno, capacitAi??, buona volontAi?? e tanti giovani (magari laureati) che non devono piA? emigrare.
Dobbiamo tutelare solo i nostri interessi e non quelli altrui, siamo un Paese da 20 milioni di abitanti, non dimentichiamolo, il 6Ai?? Paese in Unione Europea.
Un grande Mercato. Una grande Nazione.
Luca Longo Vice Presidente Nazionale CDS