Ricetta dei “puparuoli mbuttunati” alla napoletana
Come molte ricette tipiche della tradizione campana, anche quella dei peperoni imbottiti è stata rivisitata. Le varianti più gettonate e preparate nel resto d’Italia sono quelle con la carne macinata, il riso, ricotta e pinoli. A Napoli vengono chiamati puparuoli mbuttunati e ci sono due varianti: la prima con imbottitura di melanzane fritte, olive, acciughe, pane raffermo e la seconda con farcitura di vermicelli. Per quest’ultima viene utilizzata la papacella ovvero una varietà di peperone corta e tonda, tipica della nostra regione.
Noi vi proponiamo la ricetta della prima variante. Ecco gli ingredienti per sei persone ed il procedimento.
Ingredienti: 6 peperoni gialli e rossi, mezzo kg di melanzane,olive nere di Gaeta, pane raffermo a fette, acciughe sotto sale, 1 cucchiaio colmo di capperi, olio extravergine di oliva e olio per friggere, prezzemolo, aglio, ?sale, pepe.
Procedimento
Lavate i peperoni, tagliate la calotta superiore con il picciolo e lasciatela da parte. Dopo averli puliti all’interno, privandoli dei semi, grigliateli quanto basta per eliminare la pelle. Disponetevi su un piatto.
Intanto tagliate le melanzane a dadini e friggetele. Tagliate a dadini il pane raffermo e soffriggetelo, aggiungendo le olive snocciolate, i capperi, le acciughe ed un poco di aglio. Spegnete ed aggiungete il pepe ed il prezzemolo. Dopo aver amalgamato per bene, aggiungete anche le melanzane.
Con il composto ottenuto imbottite l’interno di ogni peperone e disponeteli su una teglia da forno. Salate e condite con un filo d’olio extravergine d’oliva.
Fate cuocere in forno per 40 minuti a 180 gradi. Si possono servire sia caldi che freddi.
Storia ed origini dei peperoni imbottiti
Verba volant, scripta manentai. Passione innata, fonte di conoscenza e di gratificazione personale, la scrittura è tutto ciò che amo di più in assoluto, in concomitanza alla letteratura, alla linguistica, all’arte in ogni sua forma, alle lingue straniere ed alla cucina. Sono convinta che il potere della scrittura sia disarmante. I pensieri prendono forma attraverso le parole improntate su carta. La parola “scrittura” mi evoca mille emozioni diverse, che spaziano dalla gioia alla pace, dallo stupore alla soddisfazione. Scrivo per imparare, per ricordare, per esprimermi, per raccontare, per informare e per sentire quel brivido di vita che solo la scrittura e poche altre cose possono dare.
Come molte ricette tipiche della tradizione campana, anche quella dei peperoni imbottiti è stata rivisitata. Le varianti più gettonate e preparate nel resto d’Italia sono quelle con la carne macinata, il riso, ricotta e pinoli. A Napoli vengono chiamati puparuoli mbuttunati e ci sono due varianti: la prima con imbottitura di melanzane fritte, olive, acciughe, pane raffermo e la seconda con farcitura di vermicelli. Per questa l’ultima viene utilizzata la papacella ovvero una varietà di peperone corta e tonda, tipica della nostra regione.
Noi vi proponiamo la ricetta della prima variante. Ecco gli ingredienti per sei persone ed il procedimento.
Ingredienti :6 peperoni gialli e rossi, mezzo kg di melanzane, olive nere di Gaeta, pane raffermo a fette, 3 acciughe sotto sale, 1 cucchiaio colmo di capperi, olio extravergine di oliva e olio per friggere, prezzemolo, aglio, sale, pepe
Procedimento
Lavate i peperoni, tagliate la calotta superiore con il picciolo e lasciatela da parte. Dopo averli puliti all’interno, privandoli dei semi, grigliateli quanto basta per eliminare la pelle. Disponetevi su un piatto.
Intanto tagliate le melanzane a dadini e friggetele. Tagliate a dadini il pane raffermo e soffriggetelo, aggiungendo le olive snocciolate, i capperi, le acciughe ed un poco d’aglio. Spegnete ed aggiungete il pepe ed il prezzemolo. Dopo aver amalgamato per bene, aggiungete anche le melanzane.
Con il composto ottenuto imbottite l’interno di ogni peperone e disponeteli su una teglia da forno. Salate e condite con un filo d’olio extravergine d’oliva.
Fate cuocere in forno per 40 minuti a 180 gradi. Si possono servire sia caldi che freddi.