Senza memoria storica un popolo diventa una massa di manovra, se non carne da macello per cause non sue, come tante volte A? accaduto dal 1861 in poi. Ai?? Ai??G. Marzocco
Uniti dal 1130, quando Ruggiero d’Altavilla, meglio noto come Ruggiero il Normanno, partendo dalla Sicilia estese i suoi domini fino a Napoli. Uomo di straordinaria cultura, Ruggiero parlava correntemente arabo, greco, latino e siciliano, incrementA? sempre la cultura, fosse essa importata o autoctona e lasciA? libertAi?? di credo religioso a tutti i sudditi del suo regno. Lo stemma che portA? con sA? consisteva in una banda duplicata divisa a sua volta in cinque quadrati per due colori: il rosso e l’argento in campo azzurro. Secondo la cultura tedesca pare che l’azzurro e l’argento simboleggino un animo che ha come vocazione quella di acquistare per sA? domini e il colore rosso, cosAi?? frequente anche nella cultura mediterranea, nel medioevo era strettamente legato alla vittoria sui propri nemici.
Ma ecco che il periodo normanno volge al termine, o si evolve, in questo caso in una nuova dinastia, nel momento in cui l’ultima erede degli Altavilla, Costanza, giAi?? consorte di Enrico di Svevia, dAi?? alla luce lo stupor mundi, Federico II di Hohenstaufen, noto come Federico II di Svevia ed ecco un nuovo stemma per un nuovo momento storico del regno, periodo in cui fioriscono le arti, la scuola siciliana delizia con i versi d’amore e si fonda in Napoli un’universitAi?? che eviti la fuga di cervelli verso le piA? antiche cattedre di Bologna. Il simbolo della casata degli Hohenstaufen raffigurava un’aquila in campo argentato per la dignitAi?? regia, e in campo dorato per la dignitAi?? imperiale. Mentre lo stemma degli Altavilla si andrAi?? perdendo nel tempo, quello degli Hohenstaufen, sia nelle successive rappresentazioni del nostro stemma, sia in quelle di altre casate austriache e tedesche, continuerAi?? il suo percorso e la sua evoluzione. La dinastia degli Hohenstaufen si estinguerAi?? con Corradino di Svevia, autore dell’ultimo tentativo fallito di riconquistare il trono imperiale nel 1268.
Chiara Foti coordinatrice giovanile CDS